12 giorni in Scozia, Isola di Skye ~ Scozia casa di fate e orizzonti verdi

~ itinerario di 12 giorni in Scozia: day 10 ~

Potrei dire senza esitazione che questa è la parte di Scozia che più ho amato.

Che se esistessero fate ed elfi sicuramente, senza alcun dubbio, abiterebbero qui a Skye, che quest’isola da subito mi ha fatto pensare a fiabe e leggende e che nei suoi paesaggi così d’altro mondo la cosa in effetti parrebbe plausibile.

Che nel nome evocativo e che mi fa pensare ogni volta alla parola cielo che si è aggiunta per errore una vocale di troppo, si rimandi già di per se all’incanto di queste terre. E forse non a caso una delle possibili etimologie del nome è proprio skitis, in celtico alato.

Potrei dire che una volta visitata Skye non si dimentica, che l’occhio cerca di figurarsi nuovamente quel verde così intenso mai più trovato altrove, che la mente o il cuore in un moto terapeutico riportano a galla la calma placida dei suoi ambienti sterminati.

Di Skye potrei dire molto, parlare tanto, e allo stesso tempo far mia la consapevolezza che le solite consumate parole siano insufficienti: bella, bellissima, stupenda, senza esagerare.

Vorrei comunicare l’Isola non a lingua scritta, non a lettere, perché nel momento in cui mi sono trovata in cima al Quiraing, in quell’esatto momento in cui dall’alto potevo vedere la distesa verdissima sotto di me fino all’orizzonte, mi sono sentita un puntino microscopico, capitata per caso e per fortuna nel mezzo dell’immensa bellezza della nostra Terra.

Mai come in nessun altro posto al mondo visto fino ad allora (e avrei dovuto trovarmi di fronte a Shibuya per la prima volta l’anno successivo per provarlo nuovamente) ho sentito di venire stretta da una morsa simile di meraviglia, incapace di credere eppure di fronte, come se la vita mi scorresse davanti a velocità doppia e io non fossi in grado di afferrarla o descriverla, ma solo sentirla in tutto il suo tumulto.

Skye è questo per me, un’isola che pare uscita dal più bello dei desideri

 

Terme e Collina del Castello di Budapest: una torta con la principessa Sissi e un bar di ghiaccio

~ itinerario di 1 settimana in Ungheria: day 3 ~

Una Budapest forse un po’ più classica mi attende oggi fuori dalla porticina del mio appartamento appena decentrato, giù oltre la via sgangherata ricoperta di edera, i piccoli appartamenti interrati di una zona povera e di ospedali, superato il parco botanico, il gabbiottino del fioraio e quello dei libri usati, passato il chiosco di langos che giusto fuori la fermata Klinikak riempie di fritto l’aria già alle 8 di mattina. 

Una Budapest più classica è vero, ma che ai mie occhi di neofita dell’Ungheria riserva pur sempre un’infinità di sorprese e nuove possibilità di esplorazione. 

D’altronde chi mai, durante la prima visita di una città, potrebbe esimersi dal percorrerne anche gli itinerari più battuti? 

Se sono i più battuti ci sarà pur sempre un motivo, e anche nel classico, nel tradizionale, nel bello che tutti vogliono vedere e raggiungere, si possono pur sempre trovare nuovi spunti, nuovi dettagli e da essi dare forma e consistenza a una propria personale opinione e alle proprie (ancora più personali) emozioni. 

Quella che mi aspetta fuori è poi, e forse soprattutto, quella Budapest che, nel suo essere città d’arte, storia e cultura, tra gli edifici tradizionali e indubbiamente bellissimi, accoglie tutti quei dettagli folli, inaspettati e bizzarri, che la rendono a pieno titolo grande capitale europea dall’anima irriverente. 

Un passo fuori Londra: Castello di Windsor e Kew Gardens … parola d’ordine VERDE

~ itinerario di 8 giorni a Londra: day 2 ~

Basta un passo solo, giusto un passo, appena al di là del grande centro, che in realtà a ben guardare è un agglomerato, una stretta unione di tanti infiniti piccoli centri.

A Londra, come a Tokyo, e forse come accade in tante altre metropoli, ciò che è centrale si allarga, si moltiplica, senza trovare confini netti.

Sollevo lo sguardo, compio un passo e ciò che è naturalmente periferico mi viene incontro.

In una Londra tanto grande quanto mutaforma, anche nella periferia, nel confuso insieme che vive oltre la zona 1 e la zona 2, si annidano centri-non centrali di unica bellezza.

E mentre nel suo stomaco, nel suo cuore, Londra mi è apparsa come una città multicolor traboccante di vita e frenesia (ve ne parlo in questo post), nelle sue braccia e nelle sue gambe, negli arti più lontani da quel rimescolio variopinto, sembra essersi concessa il privilegio di un unico colore.

Ha messo guanti e scarpe VERDI, un verde di quelli accesi, quello dei prati grassi di pioggia, dei boschi abitati dai cervi, delle palme lussureggianti, delle ninfee ricche d’acqua.

Nuovamente a discapito di tutti i preconcetti che le pendono sul capo.

Londra grigia? Ma quando mai!! 

E con un passo mi preparo a visitare Windsor e Kew Gardens, mi lascio alle spalle il mondo in technicolor del cuore di Londa e mi immergo tutta completamente nel suo VERDE…

2 giorni in Scozia, Isole Orcadi ~ la Scozia selvaggia che narra storie vecchie di 8500 anni

 ~ itinerario di 12 giorni in Scozia: day 9 ~

 

 

Orcadi, il punto più a nord mai toccato in tutti i miei viaggi.                                                                                                  Un luogo dove, incredibile ma vero, vivono più capi di bestiame che persone.                                                                  Circa 70 isole (di cui solo 20 abitate) contese tra Oceano Atlantico e Mare del Nord.                                                    Tanto battute da venti gelidi quanto impregnate di colori accesi.                                                                                              Se prima avevo pensato che il nord della Scozia fosse poco abitato e sperduto è perché ancora non ero stata qui: chilometri di prati verdi e nient’altro, giusto qualche sparuta fattoria ogni tanto, e solo 3 grossi centri abitati (di cui il più popoloso ha comunque meno abitanti del paesino di campagna in provincia di Torino in cui abito io, così, giusto per darvi un’idea).

La voce di queste isole è tutto un frusciare di vento, ondeggiare di erba alta, sospingere di mare, tolto il rumore umano, resta questa terra lontana da tutto e da tutti

Le Orcadi, vanno prese così come sono, antiche, selvagge, spianate dai venti, difficilmente adattabili alla comodità umana, eppure con i loro discorsi, di impeto e natura, rivelano storie vecchie di 8500 anni …

Londra multicolor: tutti i mercati di Camden, una caccia al tramonto su Primrose Hill e binario 9 e 3/4

~ itinerario di 8 giorni a Londra: day 1 ~

Fumo di Londrauna variante di grigio che sfuma in maniera pungente verso il color cenere, proprio quel grigio vischioso di cui uno si immaginerebbe ammantata la capitale inglese: spesso e denso riflesso nel cielo, nelle strade, negli edifici dal viso incavato,

Osservandola però, potrei dire che Londra abbia quel qualcosa, quel qualcosa tipico di alcune grandissime città, quell’indefinibile esaltazione tanto personale quanto complessa, che a Parigi ad esempio non ho avvertito, mentre a Tokyo al contrario sento in maniera quasi dolorosa: una gioia di vivere folle, un’ubriachezza d’amore.

Londra fa girare la testa, vertigini di meraviglia di chi ingrigita dentro non lo è mai stata, tanto piena di persone e di diversità da essere vibrante. Una città multicolor, non solo nelle tinte ma anche nell’immensa capacità di accogliere e assimilare, di far proprio il serio e l’assurdo, la bellezza e la bontà dell’estraneo.

Una città grigio fumo d’altronde non permetterebbe mai ad enormi draghi, angeli gotici e scorpioni argentei di posarsi sulle facciate dei suoi palazzi, a robot lucenti alti parecchi metri di presidiare l’entrata di negozi, a variopinti oggetti spaiati e a mode bizzarre di invadere le proprie strade, pretenderebbe ordine e a Londra l’ordine è solo apparente, come uno di quei laghetti piatti abitati, sotto la superficie, da una miriade di carpe koi che si agitano con i loro corpi sgargianti in cerca di cibo …

Budapest itinerario a piedi: da Piazza degli eroi ai langos, dalle scarpe della memoria ai Ruin Pub

~ itinerario di 1 settimana in Ungheria: day 2 ~

Budapest è una città raccolta, a misura d’uomo.

Ho pensato, studiandone la mappa, di attraversarla ed esplorarla a piedi, per starle più vicina, per conoscerla meglio, un tour sulle mie gambe per sentire i muscoli un po’ indolenziti e la soddisfazione fisica e totalmente concreta che solo il visitare una città riesce a darti.

Camminare, deviare, fermarsi, salire, scendere, toccare, provare, una Budapest assaggiata nel profondo delle sue vie, talvolta lunghissime, talvolta no, talvolta deserte, talvolta assurdamente stipate, osservata passo passo, scoprendo i miei scorci preferiti, alcuni localini meravigliosi e perfetti per una colazione golosa o una merenda rilassante, annotando i colori del Danubio che blu lo è per davvero, dei tram gialli, dei ponti verdi, del rosso dei peperoncini di paprika, che spuntano appesi senza preavviso negli  angoli di qualche negozio…

12 giorni in Scozia, Thurso e Whaligoe Steps ~ la Scozia di cui nessuno ti parla

~ itinerario di 12 giorni in Scozia: day 8 ~

Salgo nuovamente sul bus giallo e blu della Citylink, ormai quasi mi sento a casa su questi bus sgargianti che solcano le strade della Scozia in ogni direzione, tra un po’ potrò mettere una targhetta con un bel “proprietà privata” su un sedile a mia scelta.

La meta questa volta è la fine della Scozia, il confine ultimo (isole escluse) di questa terra, la città di Thurso che sebbene da queste parti sia il centro abitato più grande è in realtà davvero piccolina, poco più di 7000 abitanti, poco da vedere e spiagge affacciate su un mare gelido e ventoso.

Non ha la fama né la ricchezza di Glasgow.

Non ha la bellezza né la gioia di vivere di Edimburgo.

Beh, a questo punto potreste legittimamente chiedervi: “ma allora tu che ci sei andata a fare?”.

Sebbene si parli pochissimo di Thurso o dei Whaligoe Steps e della zona in generale a questa domanda in realtà posso rispondere con ESTREMA facilità…